sabato, aprile 29, 2006

Seminara: i portali.

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Seminara fu ricostruita un poco più in alto dopo il 1783 e nel corso di tutto il secolo XIX. Non sono documentate le diverse fasi della ricostruzione. Alcuni edifici erano davvero molto belli e si erano conservati fino ad epoca relativamente recente. Fra questi il Palazzo Delia, di cui non resta più nulla. Delle residue tracce ho fatto una documentazione fotografica. Adesso invece voglio introdurre una serie fotografica sui portali o portoni che sono rimasti. Sono tutti antichi e piuttosto belli. Ne elenco di seguito una serie senza dire i nomi dei proprietari attuali. Alcuni riguardano case ancora abitate, altre case abbandonate ed in rovina. Ne scelgo dieci.

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7. Portale in via Consalvo


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giovedì, aprile 27, 2006

Area dello Stretto

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Ho sempre trovato molto bella la veduta dello Stretto di Messina, nota fin dalla più remota antichità per i racconti di Omero che nell'Odissea fa passare da queste parti Ulisse, combattuto fra Scilla e Cariddi. Di vero ci sono ancora oggi correnti insidiose per i nuotatori che si avventurino incautamente al largo. Non bisogna però esagerarne i pericoli. Non ci sono pescecani o polipi giganti, o maree che si innalzano fino a dodici metri, oppure onde altissime che possono schiacciare chi si trova alla riva. Queste sono caratteristiche degli Oceani. Il Mediterraneo ha un aspetto domestico e qui nello Stretto siamo esattamente al centro del Mediterraneo. In questo post raccogliere le vedute dello Stretto che mi paiono più belle. Ne ho già abbastanza nel mio archivio, ma dovete lasciarmi il tempo di trovarle. Intanto osservate questo bellissimo tramonto che devo avr preso andando da Seminara verso Bagnara.

1. Tramonto

Quadro d'insieme: per potersi orientare (in progress)

Non so al momento quali sono i limiti di inserimento delle immagini, ma fino a quando questi limiti non saranno raggiunti questa pagina servirà da orientamento. Il programma prevede un repertorio fotografico di tutti i luoghi della Calabria Ultra, avendone io l'occasione di poterli visitare, fotografare e documentare. Inizio con Seminara e dintorni perché la ricerca mi è più facile, essendo io qui nato ed avendo un'abitazione dove soggiornare. E' un fatto casuale, non un'infatuazione per un luogo determinato. Anzi credo che proprio dalla comparazione dei luoghi possono scoprirsi nuove interessanti verità. Dunque, trovate qui la lista delle Località ed il titolo dei post nei quali sono raggruppati una o più immagini, che potranno essere sostituite con altre di migliore qualità.

CALABRIA ULTRA:
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SEMINARA:

1. La Piazza
2. Le strade
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Seminara: san Marco Vecchio

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Il rudere detto di San Marco Vecchio è originario dell'antica città diruta. Fino a pochi anni addietro era visibile una "fossa lupa", cosidetta ma ne ignoro la ragione, dove si trovano resti ossei umani. Prima dell'istituzione dell'attuale cimitero, nella prima metà del XIX secolo, i morti erano seppelliti nelle chiese. Gli atti di morte indicano per ognuno anche il luogo della sepoltura. Gli spazi erano ristretti e si trattava evidentemente di una fossa comune e da qui i rinvenimenti ossei in prossimità delle antiche chiese. Si può stimare che un ritrovamente del genere indichi l'esistenza di un chiesa contigua. Ve ne erano oltre trenta. Solo di poche se ne conosce l'antica ubicazione. San Marco era anche luogo di riunione del parlamento.

1. San Marco Vecchio.

Seminara: il Calvario

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Esiste in Seminara un monumento detto il Calvario, per il quale mi scuso di non saper dire nulla. Suppongo che sia precedente la distruzione della città antica e forse si trova nello stesso luogo in cui sorgeva. Vicino si trovano i ruderi di San Marco Vecchio e la città antica si estendeva anche in questo luogo. Nulla so dire perché non esiste documentazione che io sappia. L'edificio appare a me bello nella sua visione d'insieme, ma soprattuto nei particolari. Ne darò di seguito numerandole le foto che ho scattate e mi riservo di completare le didascalie, se riuscirò ad attingere notizie da qualsiasi fonte attendibile. Quello che so non me lo posso inventare.

1. Il Calvario.


2. Particolare. Angelo di sinistra.


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domenica, aprile 16, 2006

Seminara: le case non finite

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Si trovano in Seminara ed anche nei paesi vicini molte abitazioni che non sono finite e si riconoscono nella fase più avanzata dalla mancanza di intonaco. Spesso si vede solo lo scheletro dell'edificio. Per lo più sono costruzioni abusive che sono state sequestrate. quasi mai per iniziativa autonoma dei vigili urbane, ma solo perché qualche vicino che ha antichi rancori decide di sporgere denuncia. In questi casi i vigili o i carabinieri intervengono perché non venga loro contestata l'omissione di atti di ufficio. Se però chi commette l'abuso riesce a condurre in porto l'operazione, senza dare nell'occhio o accordandosi con il vicino, allora l'abuso viene condotto a termine. Per molti anni è mancato nel comune qualsiasi strumento urbanistico e l'attività edilizia era come ingessata. Gli abusi purtroppo sono stati spesso in spregio a qualsiasi principio estetico. Il paese si è molto imbruttito rispetto all'edilizia dell'Ottocento e della prima metà del Novecento. Un'altra causa del non finito è di ragione economica. Chi inizia a costruire non ha più i soldi per continuare e si ferma ad una certa fase, o al primo piano. Si spera che i figli termineranno gli altri piani o completeranno l'opera.

1. Casa non finita posta accanto a quella del ceramista Ferraro.

Seminara: le case nuove

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Per fortuna accanto ad un prevalente abbandono del paese non mancano segni di vitalità edilizia. Nel recente passanto le nuove costruzioni sorte all'insegna dell'abusivismo selvaggio hanno trascurato del tutto quel senso del bello che doveva essere notevole nella Seminara di prima del 1783, di cui si aveva il ricordo nella Seminara dell'Ottocento, non del tutto cancellato dopo il terremoto del 1908. Adesso sembra di notare che chi costruisce una casa nuova di sana pianta intenda rispettare qualche canone estetico.

1. Casa nuova costruita nell'ultimo anno.


Il luogo dove prima sorgeva la casa nuova che si vede ad angolo e che è stata costruita nell'ultimo anno era stato spianato da una bomba che vi era caduta sopra centrandola in pieno. Io non ero ancora nato, ma i miei genitori abitavano nella casa accanto rimasta per fortuna illesa. Seminara non ha avuto pochi danni dalla guerra in quanto è stata zona di passaggio. Vi hanno soggiornato i tedeschi per poco tempo, venendo poi sostituiti dagli Alleati che li inseguivano.

2. Casa del ceramista Giuseppe Ferraro che vi tiene anche bottega. Siamo in via Luzzatti. Dopo la curva inizia il Corso Barlaam, dove si trovano altre tre botteghe di ceramisti.

Seminara: le case in rovina

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Negli anni cinquanta Seminara contava con le sue frazioni circa settemila abitanti. Ricordo che ogni casa era abitata. Vi era anche chi abitava nei bassi. Il fatto di essere abitato comportava una maggiore cura di tutto il paese. Adesso l'immagine del degrado e dell'abbandono deturpa la vista del visitatore. La popolazione è adesso di poco più di tremila abitanti ed il capoluogo presenta un maggior degrado rispetto alle frazioni. Le amministrazioni che si succedono non mancano di buona volontà, ma la decadenza ha radici profonde. Nel paese si vedono molte case in completo abbandone e lasciate andare in malora. Altre sono disabitate, ma almeno sono curate dagli emigrati che ritornano d'estate. Purtroppo, negli ultimi tempi queste case sono prese di mira dai ladri che vengono con camions e nottetempo portano via il mobilio, senza che nessuna veda nulla o si accorga di niente.

Il fenomeno delle case in rovina potrebbe convertissi in un rilancio dell'attività edilizia se trovassero compratori disposti ad abitarvi a prezzi di gran lunga più vantaggiosi di quelli della vicina Palmi, dove si addensano persone che si spostano dai paesi vicini,

1. Casa abbandonata.


La foto è stata scattata verso sera. La gente che si vede ritorna da un funerale sul quale si era abbattuta la pioggia. I funerali sono frequenti e vedono la partecipazione di tutta la popolazione del paese, per cui si può che l'unico momento di socialità sono le frequentazioni dei funerali.

2. Altra casa o immagine della stessa.

sabato, aprile 15, 2006

Sant'Anna di Seminara: Miscellanea di immagini

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Sant'Anna di Seminara è una frazione di Seminara che dista dal capoluogo circa quattro chilometri. Conta qualche centinaio di abitanti. Ci vive gente pacifica e tranquilla. Conta qualche centinaio di abitanti. Si trova sulla strada provinciale che partendo da Seminara attraversa Sant'Anna e dopo qualche chilometro giunga a Melicuccà, sul quale abbiamo pure scattato foto che metteremo in rete. Questa vicinanza con Melicuccà e relativa lontananza da Seminara fa scattare di tanto in tanto propositi scissionistici sei Sant'Annesi: staccarsi da Seminara per andarsene con Melicuccà. Ho trovato all'Archivio Centrale dello Stato in Roma un documento che risaliva ai primi anni del secolo scorso. Non ricordo adesso bene i fatti. Ma quando ho dato la notizia di ciò che avevo rinvenuto in Roma i santannesi si sono di nuovo galvanizzati. Allora il Prefetto concluse la sua relazione al ministro dicendo che si trattava di "dispetto di partito", non di una seria motivazione amministrativa, quale vi dovette forse essere per Ceramida, un tempo compresa nel territorio di Seminara e oggi parte di Bagnara. La separazione più vistosa, maturata dal Seicento in poi, fu quella dell'antico casale di Palmi, che insieme con Sant'Anna e Barritteri, ancora oggi facenti parte della stessa aggregazione amministrativa, ed altri due casali oggi non più esistenti (Pesolo e Sant'Opalo) costituivano un'unico complesso territoriale-amministrativo che oggi forse converebbe ricostituire ed ampliare. Non avendo io la stessa conoscenza dei luoghi che ho di Seminara paese darò qui un'elencazione miscellanea delle immagini, riservandomi una migliore partizione via via che acquisirò una migliore informazione dei luoghi. Lo stesso principio organizzativo seguirò per i comuni vicini procedendo a macchia d'olio.

1. Chiesa nuova.

La costruzione è recente. Alla prossima occasione mi farò raccontare la storia da don Michele Bagalà e quello che si potrà riferire ve lo farò sapere.

2. Sagrato e piazza.

Sant'Anna non ha un Bar. La gente si riunisce per chiaccherare davanti al sagrato di questa chiesa oppure in un'altra piazzetta più avanti di cui vi darò delle foto che ho pure scattate, ma che non ho pronte al momento.

venerdì, aprile 14, 2006

Seminara: reperti archeologici

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Seminara di prima il 1783 doveva essere relativamente ricca di oggetti d'arte. In passato, durante il Cinquecento ed il Seicento, si doveva essere accumulato una certa ricchezza in conseguenza della produzione della seta, un prodotto pregiato di cui Seminara era uno dei principale centri in Calabria. In Seminara non si tesseva la seta perchè era necessario un apposito privilegio, che in Calabria aveva solo Catanzaro. Per il resto la sete viaggiava verso Napoli, dove il libro delle matricole della seta contiene l'elenco di tutti i commercianti della seta esistente nel regno. Fra questi ve ne erano di Seminara. L'elenco verrà dato altrove. Qui ci basta aver individuato una delle maggiori fonti di quella ricchezza che rese possibile l'abbellimento artistico della Seminara di prima del 1783, quando il terribile flagello diede un colpo mortale a quella che era stata la principale città della Piana tanto nel Cinquecento tutta la Piana oggi detta di Gioia era prima detta di Seminara come prima ancora era dettaPiana di San Martino, per l'ubicazione di questo ultimo paese esattamente al centro geografico della Piana.

Dopo la distruzione del 1783 la nuova Seminara fu ricostruita un poco distante, in posizione più alta, salendo verso il monte Sant'Elia. Di tutto quello che era rimasto si utilizzò quel che si poteva. Le mura di cinta sono scomparse del tutto, fatto eccezione per un mozzicone rimasto in Sant'Antonio, all'ingresso di una delle Porte della città. In questa sezione vengono chiamati "reperti" tutti gli oggetti artistici o le testimonianze che si possono far risalire alla vecchia Seminara senza poter dare indicazione documentata di dove si trovassero esattamente e cosa rappresentassero. Le chiese ricostruite o superstiti sono divenute centri di raccolta di unaa parte di questi reperti reperti e per ognuna di essere verrà aperta un'apposita sezione fotografica.

Qui invece vengono raggruppati tutti gli oggetti di cui si ha conoscenza e di cui si ignora la provenienza. Poiché è scarsa o inesistente la documentazione non mi arrischio ad attribuzioni di sorta. Naturalmente, se avrò notizie attendibili le riporterò nelle didascalie alle foto, correggendo ed integrando ogni volta ciò che parrà opportuno. Non trattandosi di una pubblicazione a stampa è sempre possibile in ogni momento una nuova e migliore stesura dei testi, ai quali ognuno che ne sia in grado può collaborare.

A - PALAZZO COMUNALE

1. Bassorilievo I° murato nella parete del pianerottolo della scala di ingresso al primo piano. Per la sua posizione è quello più facilmente osservabile e studiabile.


a) Particolare.



2. Bassorilievo II° murato nella parere di destra nell'androne di ingresso del Palazzo Comunale


3. Bassorilievo III° murato nella parete di destra (o sinistra) nell'androne di ingresso del Palazzo Comunale


4. Prima raffigurazione di San Martino patrono di Seminara. Murato frontalmente nell'androne di ingresso del Palazzo Comunale.


5. Seconda raffigurazione appesa nell'androne di ingresso del Palazzo Comunale.


6. Seconda raffigurazione di San Martino patrono di Seminara. Murato frontalmente nell'androne di ingresso del Palazzo Comunale.


7. Primo monaco. Si trova ad uno degli angoli dell'androne di ingresso del Palazzo Comunale.


8. Secondo monaco. Si trova ad uno degli angoli dell'androne di ingresso del Palazzo Comunale.


a. Colonna. Si trova ad uno degli angoli dell'androne di ingresso del Palazzo Comunale.


10. Reperti nascosti in un angolo della scala del Palazzo Comunale.

Seminara: ruderi del Palazzo Mezzatesta

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Il Palazzo o Castello Mezzatesta è spesso attribuito in modo del tutto erroneo agli Spinelli. Il palazzo fu edificato nel corso dell'Ottocento nell'appezzamento che alla famiglia Mezzatesta fu assegnato (o fu comprato) dalla pianificazione della nuova pianta urbana. Purtroppo non esistono documenti, o aleno gli archivi non ne hanno finora svelati. Esiste un documento importante conservato nell'Archivio di Stato di Catanzaro che riguarda l'attribuzione del suolo. Ne ho consegnato la fotocopia a don Saverio Mezzatesta, ultimo discendente della più antica famiglia di Seminara. Non ho studiato l'atto. In breve, quel che si può dire è che il palazzo fu certamente costruito nell'Ottocento da maestranze che hanno imitato o costruito secondo modelli e tecniche rinascimentali tanto da indurre qualche illustre studiosa a commettere errori di datazione dell'edificio, la cui costruzione deve essere costata non poco ai suoi originari proprietari. Il palazzo verosimilmente si estendeva su un'area più vasta, a sinistra del portale. Non si comprende infatti il significato dell'adiacente costruzione relativamente moderna proprio a ridosso del portale. Il palazzo fu reso inabitabile dal terremoto del 1908. Don Saverio mi raccontava – se ben ricordo – che da ragazzo di aver distrutto carte antiche di famiglia, che probabilmente avrebbero aiutato a ricostruire la storia dell'edificio, indubbiamente il più bello e suggestivo fra quelli esistenti nella Seminara dell'Ottocento, fra i due terremoti che si sono accaniti contro questa disgraziata cittadina: quello del 1783 e l'altro del 1908. Ritorneremo su questa triste storia. Per adesso ci limitiamo ad illustrare le foto che seguono dicendo che ancora negli anni cinquanta il Palazzo conservava la facciata dei piani superiori. Da bambino anche io insieme a tanti altri avevamo giocato dentro i ruderi, passando da quella che era una stanza all'altra e che già allora era invasa da vegetazione selvatica. Il loro era altamente immaginifico. In epoca in cui io non abitavo più nel paese il Palazzo che ancora conservava impalcature in legno subì un incendio e successivamente per ragioni di sicurezza il proprietario don Saverio si trovò costretto ad abbattere la parte alta della facciata che subiva oscillazioni per azione del vento. Dal palazzo si poteva godeva la vista di tutto il paese sottostante e di tutta la Piana. Siamo qui ad oltre trecento metri di altitudine. Per il luogo in cui sorge, quasi a strapiombo, non vi era il rischio che qualcuno potesse fare una sopraelevazione e togliere la vista, come è poi spesso successo ad altri palazzi storici in regime di dilagante abusivismo edilizio.

1. Portale.


2. Alla destra del Palazzo.


Ai tempi della mia infanzia, girato l'angolo a sinistra sotto il balcone, in uno spazio largo circa un metro, si poteva passare ed immettersi in una strada oggi coperta da spine e fitta vegetazione. Si incontrava una capanna in legno e poi si usciva dietro la chiesetta dei Cappuccini ed il vecchio carcere. Sarebbe ancora oggi possibile e utile, a mio avviso, ripristinare il vecchio tracciato per poter raggiungere in altro modo l'Oratorio che è stato costruito negli anni Settanta. Lo si potrebbe raggiungere più facilmente, diminuendone l'isolamento dal resto del paese. Inoltre la nuova strada potrebbe contribuire alla riqualificazione del colle, da cui si gode la più suggestiva visione del paese sottostante e della Piana.

a) Altra ripresa dello stesso oggetto: ruderi del Palazzo Mezzatesta visti dal basso. In seguito, per ragioni di spazio, farò una selezione delle foto simili che mi paiono migliori.



3. Particolari del balcone.

Calabria Ultra: localizzazione geografica

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In questa sezione pubblicherò le migliori mappe che riesco a trovare in rete. In genere, tutte le immagini che si trovano nel motore di ricerca Google sono formalmente coperte di copyright, anche quando non vi è nessun utilizzo economico. Se dovesse sorgere qualche problema ritirerò immediatamente l'immagine; nel frattempo vado alla ricerca delle autorizzazioni formali necessarie. Ho notato dai contatori appena installati che con mia grande sorpresa in meno di ventiquattrore vi sono stati visitatori di ogni parte del mondo. Proprio per loro, allo scopo di dare un'esatta individuazione dei luoghi in cui le foto sono state scattate, raccolgo in questo post le mappe più nitide che riesco a trovare, procedendo in ordine numerico dal più grande al più piccolo, e quindi partendo dall'ubicazione geografica della Calabria in Italia. Non tutti sanno nel mondo dove la Calabria si trovi esattamente ed io devo molto faticare con i corrispondenti stranieri per spiegare loro che si trova in Italia, nella sua parte estrema, davanti allo stretto di Messina, separata dalla Sicilia con la quale sarà forse collegata da un Ponte. Di seguito passerò alle mappe (anche storiche) sui luoghi che erano compresi nell'antica denominazione della Calabria Ultra, detta così nella sua parte verso lo Stretto di Messina. Era preceduta dalla Calabria detta Citeriore. In effetti, ancora oggi vi è chi afferma che si debba più correttamente parlare in senso storico, geografico e culturale delle Calabrie anziché di una sola Calabria, denominazione piuttosto amministrativa che non geopolitica.

1. In rosso la posizione della Calabria nella penisola italiana.


2. Una carta della Calabria abbastanza dettagliata per potervi leggere anche Seminara, sul Tirreno, un poco all'interno, a sud di Gioia Tauro e prima di Bagnara e Scilla, a quattro km da Palmi, un tempo casale di Seminara ed oggi la più popolosa cittadina della provincia di Reggio Calabria.

Questa carta rappresenta tutta la regione Calabria odierna nella sua attuale divisione amministrativa. Il confine in alto tratteggiato in rosso segna il confine con la regione Basilicata.

3. Divisione amministrativa della Calabria nelle sue cinque attuali province, così distribuite da sud a nord: Reggio Calabria un tempo capoluogo di regione, Vibo Valenzia di recente elevatasi al rango di provincia, Catanzaro oggi Capoluogo della regione in ragione della sua posizione centrale, Crotone pure elevatasi al rango di provincia, Cosenza all'estremo nord della Calabria, forse non solo in senso geografico.


Aspira a diventare provincia anche Locri, popoloso centro della ionica. I politici locali si sono già dati da fare ed è possibile leggere gli sviluppi delle iniziative nella stampa locale. In genere, l'elevazione a provincia comporta l'apertura di uffici (Prefettura, Archivio di Stato, Banca d'Italia, ecc.) con possibilità di impiego per persone e controllo clientelare per chi vi aspira. Almeno così era in passato. Oggi le cose sono forse cambiate in ragion del grande debito pubblico italiano, il più grande del mondo. Sono stati gli sperperi degli enti locali (comuni, province e ora regioni) la causa dell'indebitamento del bilancio statale. Se Locri ha già dato fiato alle sue aspirazioni, restano ancora inespresse quelle di Palmi, come si è detto un tempo casale di Seminara, che per ragioni storiche conserva ancora il più esteso territorio comunale del reggino. Il declino demografico e civile di Seminara pare inarrestabile. Palmi, un tempo casale, mira oggi ad annettersi ed incorporare il territorio della "madrepatria", che probabilmente priva della residua autonomia diventerebbe un borgo periferico e degradato di Palmi. I progetti di conurbamento fra paesi vicini sono però da prendere seriamente in considerazione se in tal modo si riesce a soddisfare esigenze cui non sembrano capaci di fare le singole amministrazioni. Il campanilismo è purtroppo una piaga che non si riesce ad estirpare. La sua causa però è forse da ricercare nelle ambizioni dei politici legali condizionati dalle circoscrizioni elettorali che non dai cittadini che meglio potrebbero fruire dei servizi allargando il bacino di utenza.

4. Una mappa ravvicinata e più dettagliata dell'area del reggino corrispondente al territorio dell'antica Calabria Ultra, antica denominazione borbonica.


5. La Calabria Ultra per come delimitata dal Barrio.


6. E la Calabria Citra.


Ho preso le due mappe (5 e 6) alla seguente Fonte, dove si trovano altre utili notizie, alle quali si rinvia.

Seminara: le strade

Le strade della Seminara odierna sono quelle che risultano dalla pianta Ferraresi, ma ve ne sono ovviamente di più antiche e soprattutto ve ne sono di scomparse, o perché usurpate e cancellate o perché soprattutto in campagna non sono state sorvegliate e non hanno avuto manutenzione. In questa sezione verranno raggruppate le foto della situazione odierna dei luoghi. Quando possibile accanto alla foto si darà una descrizione. L'intento non è piattamento turistico, ma storico-descrittivo e perfino di denuncia quando si tratta di stimolare la sensibilità dei cittadini seminaresi residenti e non residente, ma anche soltanto calabresi e cittadini del mondo. L'incuria e l'abbandono dei luoghi è la principale causa del loro degrado.

1. Salita di Monte Uliveto.

In fondo alla Salita, deturpata dalla cementificazione della strada un tempo a lastre di pietra, oggi si gira solo a sinistra, costeggiando il rudere della casa dei Franco (oggi proprietà Emilio Ciappina) per poi salire alla sommità del colle dei Cappuccini; ai tempi della mia infanzia esisteva una strada che girava a destra e portava alla stessa sommità del Colle, dietro al vecchio carcere ed alla antica (1568 circa) chiesetta dei Cappuccini, oggi diruta e vandalizzata dopo un incendio doloso avvenuto nel 1975.

2. Veduta della Salita di Monte Uliveto dalla mappa di Gooegle Earth


3. Via Consalvo: una delle dodici strade che si dipartono dalla Piazza.


Onestamente, dopo aver fatto questo pomeriggio una passeggiata per Trastevere in Roma, direi che quello che qui si vede è piuttosto brutto. Tutto è però relativo. La prima casa a destra era il palazzo dei Candido, segue l'abitazione dei Caracciolo (la mia), a sinistra si vede un lato di quello che resta del palazzo Delia, cioè uno scempio consumato nell'indifferenza generale.

giovedì, aprile 13, 2006

Seminara: la Piazza

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La Piazza di Seminara si trova al centro del paese. Vi convergono dodici strade disposte con geometrica regolarità per tre su ciascun lato. L'impianto originario risale all'Architetto Ferraresi, che dopo il terremoto del 1783 disegnò la pianta urbana di non pochi paesi della Calabria ultra. La Piazza è intitolata a Vittorio Emanuele III. In precedenza si chiamava Piazza Mercato. Al centro della piazza rialzata con due gradini rispetto al piano stradale si trova una fontana sulla quale nel tempo sono stati effettuati interventi. Ne ricordo almeno tre. La prima ho potuto vederla in una cartolina in possesso di un privato che la custodisce gelosamente e la mostra appena a pochi intimi. Se non l'avessi vista con i miei occhi potrei dubitarne l'esistenza. Seguo il principio di non credere a ciò che non vedo o non è pubblicamente documentato. Questo primo disegno della fontana, se ben ricordo, aveva la forma di un'anfora o qualcosa di simile. Si vedono nella piazza persona vestite secondo la moda dell'epoca. Mi pare che siamo alla fine dell'Ottocento.

La pianta Ferraresi con al centro la Piazza:

1. Altra foto:

2. Altra foto:

3. Altra foto: Fontana lato Consalvo

4. Altra foto: Fontana lato via Fondatore Martello.