sabato, giugno 01, 2019

bia-4.1 Dizionario delle Leggi del Regno di Napoli (1788), Voci estratte: Accademia delle Scienze e Belle Lettere.

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Testo originale online.
ACCADEMIA DELLE SCIENZE E BELLE LETTERE.
 S'istituisca in Napoli. Sotto nome di scienze si comprendano la Matematica, e la Fisica in tutta la sua estensione. Per Belle Lettere s’intenda la Storia, ed Erudizione antica, e quella de’ mezzi tempi. Se ne stabiliscano le regole. D. 22 Giugno 1778. Gli Accademici pensionarj non si dispensino da fare la memoria annuale, senza del real permesso. Non potendo alcuno di essi adempire a tale obbligo, domandi la grazia di passare ad Accademico onorario, che gli sarà dal Re accordata. Si ricevano dal Presidente le memorie, che alcuno vorrà presentare; e rimese alla revisione de‘ Censori, trovandosi degne del Pubblico, ne passi l’avviso, perché avrà il Re la clemenza di dichiarare l'Autore socio dell’Accademia. Sian però le medesime di argomenti nobili, interessanti, e di pubblica utilità, e non di punti inutili, e di puerile erudizione. Si promuova il più che si possa l‘intrapresa riforma della Storia del regno con proporsi onesta gratificazione a chi si esibirà di concorrere a tal’Opera col Segretario della Real Accademia.

bia-4: L. Dizionario delle Leggi del Regno di Napoli, Tomo Primo, Napoli 1778.

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Testo online.
DIZIONARIO
delle Leggi
del
Regno di Napoli
tratto da fonti
Delle Costituzioni, Capitoli, Riti, Arresti,
Prammatiche, e Consuetudini di Napoli.
Lo precede brevissima notizia della serie de’ Regnanti,
delle Leggi, e de Magistrati del Regno:
e lo segue copioso indice degli Articoli
Tomo Primo: Ab = Abigeato - Cu: Curia.
In Napoli
Pressi Vincenzo Manfredi
con licenza de’ Superiori.
MDCCXXXVIII.

DIZIONARIO
Testo online.
delle Leggi
del
Regno di Napoli
tratto da fonti
Delle Costituzioni, Capitoli, Riti, Arresti,
Prammatiche, e Consuetudini di Napoli.
Lo precede brevissima notizia della serie de’ Regnanti,
delle Leggi, e de Magistrati del Regno:
e lo segue copioso indice degli Articoli
Tomo Secondo: Da = Danni - Ju: Jus.
In Napoli
Pressi Vincenzo Manfredi
con licenza de’ Superiori.
MDCCXXXVIII.

Testo online.
DIZIONARIO
delle Leggi
del
Regno di Napoli
tratto da fonti
Delle Costituzioni, Capitoli, Riti, Arresti,
Prammatiche, e Consuetudini di Napoli.
Lo precede brevissima notizia della serie de’ Regnanti,
delle Leggi, e de Magistrati del Regno:
e lo segue copioso indice degli Articoli
Tomo Terzo: La = Ladri - Ru: Ruffiani.
In Napoli
Pressi Vincenzo Manfredi
con licenza de’ Superiori.
MDCCXXXVIII.

DIZIONARIO
Testo online.
delle Leggi
del
Regno di Napoli
tratto da fonti
Delle Costituzioni, Capitoli, Riti, Arresti,
Prammatiche, e Consuetudini di Napoli.
Lo precede brevissima notizia della serie de’ Regnanti,
delle Leggi, e de Magistrati del Regno:
e lo segue copioso indice degli Articoli
Tomo Quarto: D
Sa = Sacerdoti - Zi: Zingari.
In Napoli
Pressi Vincenzo Manfredi
con licenza de’ Superiori.
MDCCXXXVIII.

***
 VOCI ESTRATTE

Dal Tomo Primo:
 - Accademia delle Scienze e Belle Lettere.
-

lunedì, marzo 04, 2019

Istruzioni: §1- Dedica a Cavalcanti.

 
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Testo online.
A SUA ECCELLENZA 

• * 

• 1 IL SIGNOR MARCHESE 

D* ANGELO CAVALCANTI 

SPETTABILE LUOGOTENENTE 

DEL SUPREMO TRIBUNALE DELLA REGIA CAMERA 

tee. 8cc. $cc. 



SI meraviglierà per ventura V. E., che un uomo ignoto, quale 
io mi fono, ardifea di fregiare col di lei Venera tiflimo Nome , e 
prefentarle coraggiofameme un Libro , il quale non C è riputato 
finora monumento degno , e proprio a decorare la Repubblica Letteraria . Ma io ferma- 
mente confido nella di L«i benignità, che afcoltando i motivi, onde a ciò fare mi 
iòno indotto , non Colo mi riputerà meritevole di perdono , ma in oltre, approverà la 
mia rifoluzione , come difficile , per non dire imponibile , ad efeguirfi altramente . 
11 coftume delle Dedicatorie nacque co’ Libri ; e inai non furono indiritte , che a 
Personaggi conti , e ikmofi per Nobiltà , Merito , e Dottrina • prerogative , le quali 
a dir vero formavano tre principali oggetti del fine . Originava dalla prima il favor 
della protezione contro a taluni geoj disdegnofi , che tutto (ereditano per cofrume, anzi 
che per forza di raziocinio . Produceva il fecondo belliffima opportunità di palelàr 
gl' interni movimenti di un attira’ offequiofo , che non poteanfi reprimere fenza privare 
di un dovendo tributo la gloria , acquiftata col capitale delle Virrìt . E rifultava dalla 
terza la ficura prevenzione della utilità del Libro , che non farébbefi altramente accoko 
da dn Ingegno dotato di fcelte cognizioni , e fopraffino Criterio . 

• x La 


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#( nr. )* 


La Guida delle Università' di tutto il Regno di Napoli compolta 
dal Dottor D. Lorenzo Cervellino , ed illuftrat* pofteriormente da tre Valent’ 

Uomini , avea bifogno indifpenlàbile di un Protettore , in cui fi foffero incontrate 
le anzidette prerogative ; fpecialmente or che rivede per mezzo de’ mìci Torchi k 
pubblica luce. Io non ho dovuto gfhn tempo maturarne la fcelta ; poiché immantinenti 
mi fon veduto nell’ obbligo di ammirare nella Degnifftma Persona di V. E. il fingolar 
concorfo delle prerogative medefime , che manifeftamente tralucono nel ■ di lei Animo 
Grande . Bifogna che non fappia la Storia <T Italia , chi non ha piena contezza . delle 
luminofe Cefta , per le quali tanto in guerra , che in pace ben era contraddiftinta fin 
da’ principi del Secolo XIII. in Tofcana la Famiglia de’ CAVALCANTI. Nè può fenza 
roffore ignorarti , che i Gloriosi Rampolli di eflà infiammati mai Tempre da una 
eroica e vera virtù, fecero di fe ftelfi un generofo facrificio al pubblico bene, e di quelk 
Nobiltà fi rendettero degni , che ha fondamento nella foda impreflion prodotta nelk 
mente de’ Savj dalle giulle, utili , ed onefte operazioni : vana oilentazione ed immagi- 
naria grandezza effendo quella, onde per lo più fon regalati dalla fortuna Uomini deboli, 
fervi de’ proprj affetti, e nati per viver foltanto a loro medefimi. Quegli Eroi furono , 
ch’eternando il lorNome, per la ferie mai non interrotta di un’ antichiffiina e fplendida 
Nobiltà tramandarono nelle vene di V. E. egualmente puro e Nobil Sangue, ed ereditar 
le fecero una mente dominatrice , e un cuore pieno di quel maeftofo contegno , che la 
rende da tutti intimamente amata e riverita . 

Ma comecché grandemente conduce -alla morale formazione dell’ animo la gloria e 
l’alta rinomanza degli Antenati, pur feppe V. E. contribuirvi colla propria virtuok 
condotta , da cui le provvennero le idee più fublimi , e le migliori nozioni , che cofti- 
tuifcono in Lei una generofità non affettata, una foftenutezza avvenente, una immovibil 
coftanza , una perfpicacia antiveggente , ed una prudenza quanto grave , altrettanto invi- 
diabile nelle imprefe più malagevoli . Nel colmo di quelle perfezioni fece la E. V. malfi- 
mamente confiftere l’ afforbente del proprio merito , men perfetto riputandolo , fe dalle 
ordinarie forgi ve derivato mai foffe ■ Di fatti fi vide sfavillare oltremodo fin da’ primi 
tempi della di lei Avvocaz'u, nell' efercizio delk quale ammirò il Foro Napoletano 
il vero e irreprenfibile Sacerdote della Giustizia , e l’infaticabil Coltivatore ' 

della Giureprudenza filofofica ed univerkle ; in guik che fra tanti , che nel tempo 
Beffo fiorirono, a V. E. fokmente farebbe (lato adattabile l’elogio di preferenza fatto da 
Cicerone a Sulpixio. 

Quindi fo, che dopo aver giovato il Pubblico e co’ Configli legali , e colle Difefe 
teoretico-forenfi , e cogli eloquenti fenfàtiffimi Difcorfi , fu dalla MAESTÀ’ DEL SO- 
VRANO follevata con ottima fcelta all’onor della Toga, perchè aveffe un faggio, im- 
parziale , dotto , e provvido Miniftro delk fua Potenza Legislativa ed Efecutricc . Non 
ebbe Ella a durar fatica niuna per corrifpondere alle intenzioni , ed a’ difegni del , 

PRINCIPE, poiché vi fi trovava e per innato pendio, e per collume, e per illituzione 
comodamente portata . Non menziono il rifallo , che dalla di Lei prefenza ricevette k 
Vicaria Giuridizione delk Gran Corte: era quello un Tribunale troppo anguflo 

per 

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#( V. )* 


p»r l'ampiezza de’ rari di Lei talenti. Dimoi! rò qual’ e quanta foflé la robudezza della 
di Lei (àpienza nella ragguardevole carica di Consultore del Regno di Sicilia , 
del quale come fe avelie per lunghi anni ftudiate le Codituzioni ed Ufanze , fe ne fece 
Vindice gelofo , e ne applicò gli ftabilimenti con tanta faciliti e prontezza , che 
fernbrò a que’ Popoli, minuti difcernitori dell’Ottimo , di effer governati dal piò inten- 
dente loro Concittadino . E vie meglio in (inatta opinione fi confermarono quando nel 
difficile impegno della Vifita Generale videro 1’ E. V. cosi ben informata del fifico , 
economico, e politico della Nazione , che con giudiziolk franchezza (labiliva invariabili 
norme fu’ pubblici e privati rapporti . 

Non permife però la PROVVIDENZA, che noi gran tempo rimaneffimo privi del 
di Lei utiliffimo Cimitero - Promoflà all’impiego di Caporuota del S.R.C. , e della 
Regal Camera di S. Chiara, , provò ciafcuno con delle frequenti fperienze qual 
vanta ggiofa unione fia quella di un nobil Cuore con una mente a gran dovizia illumi- 
nata ; poiché nelle derilioni delle Caule private, nelle Confulte per ardui ed importanti 
affari efpofte al SOVRANO, nel fodenere il decoro di quella parte, di Tribunale foggetta 
alla di Lei prcfidenza , fi conobbe il grande de’ di lei fentimenti , il profondo della 
penetrazione, e l’imperturbabile de'giudizj. Tanto l’E. V. operava mentre che foddisfar 
dovea alla gelofa carica di Delegato della Regal Giuridizione , di cui per 
difimpegnar l’ efercizio. non è fufficiente un folo , qualora trafcurar non fi vegliano le 
parti piò intereflànti , Ma Ella con un portamento del tutto proprio ed originale , 
abolendo le. facilitò pregiudiziofe , (terminando, gl’intrighi deteftabili , e diligentemente 
guardando i confini del Sacerdozio e dell’ I mpero, in breve andar di giorni richia- 
mò quel Tribunale a,’ diritti e alle ingerenze della fua primiera idituzione , e fenza 
offendere per genio riformatore le giufte e lecite *immunitò della Chìeià , fiutò nel loro 
genuino afpetto i piò fodi principi della Pubblica Ragione. 

Ma la DIVINA FORZA DEL MERITO fpinfe 1’ E. V. ad occupare fra il giro di 
pochi giorni una Dignità , che per l’ordinario non fuol confeguirfi fe non dopo lungo e 
tediolo feorrer di anni. Gl’intereffi del Regal Patrimonio richiedeano la fomma di 
Lei abilitò nel Tribunal Supremo delle Finanze , Ivi fedendo gloriofamente da 
Capo redimi la depreffa difciplina, rinvigorì la trafeurata offervanza degli Anefti , rior- 
dinò la economia degl’ internili dicali , frappofe argini vigorofi alle ufurpazioni ed eforbi- 
tanze, e rilevò dalle antiche anguftie le Università’ del Regno , le quali venerano 
in V. E. il Supremo loro Tutore . Ma quel che maggiormente innalza il di Lei 
merito ad eminentiffimo grado , fi è la vada dottrina ed erudizione , con, cui nel Tri- 
bunale medefimo deciferando allo illante le piò inviluppate emergenze , maeffrevolmente 
vi adatta le leggi, e le ragioni di effe; per- cui le di Lei giudicature non altramente che 
le leggi fteffe veggonfi rifpettate ed efeguite.Ciò fa, che in Lei fi ammiri, il felice inge- 
gno di Pa pini ano ; alle cui rifpode fi arrefe tutta 1’ Antichitò , e preferitte furono 
da Teodosio il Giovine per ferme regole di giudicare nel Foro. Che s’i , Eccellen- 
tissimo Signore : permetta la di lei moderazione , che io quanto a ragion fi diffe 
di quel dottiffimo Magidrato, con egual ragione dica di Lei, effere veramente i' Afilo 

del 

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*( VI. )* 


del Gius , e il Ttfoto della Dottrina Legale: mi non poffo non aggiugnere, che s’ incon- 
tra nella E. V. una fcienza operofa , ed una cognizion perfetta di Storia, di Critica , di 
Diplomatica , per cui niuno al venerando di Lei cofpetto a ragionar fi appreffa lenza 
timore , e non ne ritorna lenza iftni2ioni utilillime . 

Chi peri crederebbe , che unte feriofe occupazioni punto non la diftraggano dalle 
altre Cure particolari , alle quali continuamente occorre con non dilli milc vigilanza nelle 
Supreme Giunte degli Abusi da togliersi , dell’Annona .... ? Ma con 
troppa temerai m’ innoltro nello immenfo pelago de’ di Lei pregi, che non poffono mai 
lodarli abballanza , fenza offufcame lo fplendore, e cimentare la di lei modedia . Vengo 
al mio propofito ; e dopo tutto ciò fupplicp V. E. a degnarli di giudicarmi . Da chi 
meglio doveva io fperar valevole protezione per quell’ Opera , fe non dalle Angolari doti 
che adomano la degniflima di Lei Perfona? A chi con maggior diritto doveali raccoman- 
dare la Guida delle Università’, fe non a Lei, che t»’è Guida viva , parlante , 
làlutevole , e continua ? A chi confecrare un Libro , il l’oggetto di cui è un ramo 
importante della giuridizion della Sommaria , fe non a Lei , che gloriofamente vi 
prefiede , e per effetto di piena intelligenza può , ad efclufione di ogni altro , con piò 
rifpettabile autorità commendarne il metodo , le notizie , e gli utili monumenti , che in 
effo contengonfi ? A chi finalmente , fe non al Luminare della Dottrina Legale , che col 
più fodo criterio difceroe dover?’ il Libro medefimo riputar necedàrio e profittevole 
a chiunque deftdera veder meda in pratica in rapporto alle Civili Comunanze del Regno 
la Gimtprudenxa Municipale ? Io dunque F offero coraggiólàmente al merito incomparabile 
di V. E,; e fon ficuro, che l’accoglierà con quella benigna ed amorevol dolcezza, eh’ è 
connaturale agli Animi Grandi. Altro io non ambifco , tranne l’onore di edere alcritto 
nel numero de’ di Lei fervi . E preganti umilmente 1 ’ ALTISSIMO , che felicemente la 
confervi al bene del Regno , alla gloria della Magistratura , al fodegno delle 
Lettere , allo fplendore delia di Lei Famiglia , Le fo profondifftma riverenza , e 
con fincer' offequio mi ripeto inviolabilmente, 

Pi V. E, 

Napoli 15. Decembre 1776. 


Umili/s, Divotifs. Servitore QJJervantifs. 
Vincenzo Manfredi . 


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Lorenzo Cervellino: Istruzione per la redazione del Catasto e il funzionamento delle Università: Homepage del testo trascritto.

Home. IA. n2. ↔ n4.
Testo online.
DIREZIONE
ovvero
GUIDA DELLE UNIVERSITÁ
di tutto il Regno di Napoli
per la sua retta amministrazione
del dottor
D. Lorenzo Cervellino
Tomo Primo
che contiene:
- Le Istruzioni, e Formule date dalla Regia Camera per la formazione dell'intero Castasto, e Onciario;
- et cetera.
In Napoli 1776.
Nella stamperia di Vincenzo Manfredi
Con licenza de’ superiori





mercoledì, settembre 12, 2018

bia-2: L. Cervellino, Direzione ovvero Guida delle Università di tutto il Regno, Tomo Primo, Napoli 1776.

Home. IA. n1. ↔ n4.
Testo online.
DIREZIONE
ovvero
GUIDA DELLE UNIVERSITÁ
di tutto il Regno di Napoli
per la sua retta amministrazione
del dottor
D. Lorenzo Cervellino
Tomo Primo
che contiene:
- Le Istruzioni, e Formule date dalla Regia Camera per la formazione dell'intero Castasto, e Onciario;
- et cetera.
In Napoli 1776.
Nella stamperia di Vincenzo Manfredi
Con licenza de’ superiori

bia-3: L. Cervellino, Direzione ovvero Guida delle Università di tutto il Regno, Tomo Secondo, Napoli 1776.

Home. IA. n2. ↔ n4.
Testo online: B
DIREZIONE
ovvero
GUIDA DELLE UNIVERSITÁ
di tutto il Regno di Napoli
per la sua retta amministrazione
del dottor
D. Lorenzo Cervellino
Tomo Secondo
che contiene:
- Le Istruzioni, e Formule date dalla Regia Camera per la formazione dell'intero Castasto, e Onciario;
- et cetera.
In Napoli 1776.
Nella stamperia di Vincenzo Manfredi
Con licenza de’ superiori

bia-1: N. Falcone, Biblioteca storica topografica delle Calabrie, Napoli 1846.

Home. IA. ↔ n2.
Testo online: B - C -
BIBLIOTECA
STORICA TOPOGRAFICA DELLE CALABRIE
dell’Avv. Niccola Falcone
da Verrino
Seconda Edizione Accresciuta e Corretta
con Appendice
Napoli
Dalla Tipografia del Poliorama Pittoresco
Strada Monte di Dio a Pizzofalcone, n. 49.
1846

Biblioteca Digitale sulla Calabria Ultra: Homepage.

B. → n. 1 -
Internet Archive.
Sono qui raccolti titoli che già si trovano o via via appaiono sulla Calabria Ultra nel sito di pubblico dominio Internet Archive: davvero una miniera di volumi ed edizioni altrimenti introvabili. La lettura è comodamente accessibile online. Ma anche in altri Archivi Digitali. Ne faremo eventualmente estratti per le parti che interessano più direttamente e specificamente le nostre ricerche. Qui con una serie numerata sono riuniti i titoli di interesse, in modo che una volta individuati, li si possa rapidamente richiamare, leggere, utilizzare tranquillamente, giacché - come detto - trattasi di pubblico dominio. L'ordine della numerazione e successione è del tutto casuale. Il link rinvia a un singolo post del blog, dove si trova una descrizione più analitica, con eventuali estratti, o riunione delle diverse edizioni o di diverse digitalizzazioni, e si accede quindi alla consultazione diretta su Internet Archive o su altri archivi digitali. Si tratta di un patrimonio digitale in crescita e per questo da esplorare costantemente.

1. Niccola Falcone, Biblioteca storica topografica delle Calabrie, Napoli 1846. →fb.
2. Lorenzo Cervellino, Guida delle Università di tutto il Regno, Tomo Primo, Napoli 1776. →fb/c.
3. Lorenzo Cervellino, Guida delle Università di tutto il Regno, Tomo Secondo, Napoli 1776. →fb.
4. Dizionario della leggi del Regno di Napoli,  IA → Tomo Primo, Napoli 1788. →fb.
4.3 Tomo terzo.  
5. Dizionario di erudizione storico ecclestiastica, 1802-1803, di Gaetano Moroni Romano, links in IA: Vol. I: Indice Generale Alfabetico, Venezia 1878/A. - Vol. II: Indice: C - Vol. III: Indice: E - Vol. IV: Indice/I  - Vol. V: Indice/O -  Indice Voci: I: - I: Aba - II: Ame/Amelia - III: Arc/Arciprete - IV: Baa/Baaniti - V: Ben/Benedetto - VI: Bon/Boncompagni - VII: Cam/Camera - VIII: - IX: Cap - X: Car - XI: Cav/Cavalchini - XII: C/Chi/ St. Cosma e Damiano - XIII: Chi - XIV: Civ/Civitavecchia - XV: Col/Colori: - XVI: Con/Conclavisti - XVII: Con/Consalvi - XVIII: C: Costantinopoli - XIX: Cro/Crosso - XX: - XXI: - XXII: Era/Era - XXIII: Fag/Faggio - XXIV: F/Fermo - XXV: Fir/Firenze - XXVI: - XXVII: Fra/Francia - XXVIII: Fru/Frumenzio - XXIX: - XXX: - XXXI: - XXXII: Gov/Governatore - XXXIII: - XXXIV: Imm/Immagine - XXXV: - XXXVI: - XXXVII: Jub/Jube - XXXVIII: - XXXIX: Lis/Lisia - LX: L/Lun  - LXI: Mac/Macerata - LXII: Mag/Magonza - XLIII: - XLIV: - XLV: Met/Metz - XLVI: - LVII:  - XLVIII: Nic/Nicolò - XLIX: Omb/Ombrellino  - L: - LI: Pal/Palazzo Spada - LII: - LIII: Pie/Pienza - LIV: Pod/Podlachia  - LV: Pov/Povero LVI: - LVII: Ref/Referendari - LVIII: - LIX - LX: - LXI: Sal/Salvatore - LXII: Svi - LXIII:  Scr/Scrittori sagri - LXVI: Sid/Sidone - LXVII: Sir/Siria - LVIII: - LXIX: Spo/Spogli ecclesiastici - LXXII: - LXXIII: Tar/Tarugi  - LXXVI: Tiv/Tivoli - LXXVII: Tol/Tolomei - LXXVIII: Tor/Torrecremata - LXXX: Tre/Treveri - LXXXI: - LXXXII: - LXXXIII: Uge/Ugento -  LXXXIV: Uni/Università - LXXXVII: Urg/Urgel -  XCL: - XCI: Ven/Venezia - XCIII: Ven/Venezia - XCV: Ver/Verona - C: Vie/Vienna - CI: - CII: - CIII: Viv/Viviers -
6. Rerum Italicarum Scriptores. Raccolta degli storici italiani, dal cinquecento al millecinquecento, ordinara da L.A.Muratori, nuova edizione di Giosuè Carducci etc. - Indice Alfabetico - Tomi: - t. VI pt III: Liber de obsidiome Ancone - VIIIXII - XIII - t. XIII pt III - T. XVIII p. I,V, IV, I: Corpus chronicorum Bononiensium t. XVI pt III - t. XVII pt III: Cronicon parvum ripaltae -

lunedì, settembre 10, 2018

Bibliografia antica e moderna sul Catasto Onciario.

Internet Archive.
La selezione che segue è causuale ed è tratta dalla rete. Il testo iniziale di riferimento è dato qui accanto: Direzione, ovvero Guida delle Università di tutto il regno di Napoli per la sua retta amministrazione ... composta dal dottor Lorenzo Cervellino, Napoli 1756,, e vi si accede alla lettura integrale in Internet Archive.

mercoledì, settembre 05, 2018

Per una rivisitazione critica del "brigantaggio”.


Enzo Ciconte, La grande mattanza. Storia della guerra al brigantaggio, Laterza Editori, Bari 2018, pp. 278, € 20,00.

L’autore tratta del brigantaggio, cui si riconducono i tre conflitti del 1799, del 1806-1812 e del 1860-1870, come di vera e propria guerra civile, anche se innestantesi su un “sottofondo” di criminalità comune (spesso adornata di romanticismo) ma in cui prevalgono ragioni religiose, politiche e socio-economiche. Mentre la narrazione ufficiale del brigantaggio, a cominciare dalla circolare Ricasoli del 24 agosto 1861, può riassumersi in tre parole: depoliticizzare, minimizzare e criminalizzare il nemico, cioè il brigante. Cui non è riconosciuti il carattere (né diritti) dell’hostis, ma è latro e quindi criminale. E se ne nega così il carattere “pubblico” e politico che costituisce la scriminante tra nemico e criminale, come scritto già nel Digesto (L,16,118).
Ciconte si interroga specialmente sui militari incaricati della repressione  “Chi sono gli uomini che hanno dato la caccia ai briganti? da dove provengono? Dal Piemonte e da altre regioni del Nord o ci sono anche meridionali che imbracciano il fucile in una lotta fratricida che ha i caratteri d’una guerra civile?”, onde prosegue “In primo piano ci saranno coloro che hanno guidato ed effettuato la grande repressione. Sono loro i protagonisti assoluti. È di loro che parla questo libro, sia quando guidano la caccia, ordinano fucilazioni, saccheggi, stragi ed incendi, imprigionano e perseguitano parenti e familiari dei briganti”; nonchè sui conflitti “briganteschi” hanno, in tutti i casi, anche il carattere di lotte sociali tra cafoni, per lo più legati ai Borboni, e galantuomini (borghesi) prima “giacobini” e poi liberali.
L’autore si chiede, data la frequenza e la ripetitività delle azioni repressive se queste “sono atti individuali di uomini particolarmente feroci o sono la spia di un modo d’intendere la repressione che coinvolge in una medesima e condivisa cultura i vertici militari e anche le autorità politiche di governo, locale e nazionale?”
La risposta che può dare il recensore è che in, tutti e tre i conflitti, il carattere “assoluto” della guerra, teorizzata da Clausewitz, e particolarmente evidente in quelle partigiane, fa si  che le parti in lotta  non applichino né i temperamenti derivanti dal riconoscimento al nemico del carattere di justus hostis, né le garanzie di una legalità (nullum crimen sine lege, giusto processo e così via) garantite al criminale.
In sostanza nessuna norma interviene a limitare la violenza e l’ “irregolarità” del confronto. Quando questa c’è, viene per lo più violata dalle stesse autorità militari incaricate della repressione, come attesta Ciconte.
In sintesi il brigantaggio è stato, il contrario della guerra nei merletti (guerre en dentelles) di westfaliana memoria, e “l’avanguardia” delle guerre parigiane che il XX secolo (ma anche il XXI) ha praticato intensamente, come  scrive Carl Schmitt nella Theorie des partisanen.
Teodoro Klitsche de la Grange

domenica, settembre 02, 2018

Francescantonio Grimaldi: Riflessioni sopra l'Ineguaglianza fra gli uomini: Homepage.

Home.
Testo online: I.A.
Francescantonio Grimaldi

Riflessioni
sopra l'ineguaglianza
fra gli uomini

Parte I
Dii immortales! homini homo quid praestat!*
Terent. Eunuch.

In Napoli MDCCLXXIX.
Presso Vincenzo Mazzola-Vocola
Impressore di Sua Maestà (D.G.)

Con licenza de' Superiori.

 * Dio immortale! Quanto ci corre da uomo a uomo!
– La pagina successiva (vedi online) contiene in caratteri greci la nota massima:
«Conosci te stesso», sulla quale una spiegazione si trova in Wikipedia.

HOMEPAGE


Estratti dagli Annali Civili del Regno delle Due Sicilie: 1. Della manifattura della seta ne' reali domini di qua del faro (1833)

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Fasc. V: sett-ott 1833.


DELLA MANIFATTURA DELLA SETA
NE' REALI DOMINI DI QUA DEL FARO

in:

Annali civili del Regno delle Due Sicilie

Vol. III
Fascicolo V
settembre ottobre 1833

pp. 44-51.

p. 44


p. 45
p. 46
p. 47
p. 48
p. 49
p. 50
p. 51

Estratti dagli Annali Civili del Regno delle Due Sicilie: Homepage.

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Fonte: testo online.

Siamo nell'anno 1833. Ed esce in quest'anno il primo volume di questi Annali che distano da noi 186 anni. Il metodo scientifico vuole che si ricostruisca il clima dell'epoca, la politica, il governo, e quanto altro. Ma questa operazione non la faremmo oggi nel 2018 dove per la cultura dominante il termine "borbonico" ha cattiva stampa e cattiva fama. È venuta l'Italia dei Piemontesi e tutto quello che vi era prima altro non doveva essere che negatitività. Per essere felici i nostri avi dovevano aspettare Garibaldi. Ci hanno lasciato un radioso avvenire. Dove mi trovo, a Seminara, basta affacciarsi per vedere ancora oggi, dopo un secolo, i segni dell'ultimo terremoto. Insomma, la felicità che i Piemontesi ci hanno portato io non riesco a coglierla. Quindi, accingendomi a un programma di edizione di estratti da una rivista borbonica credo che il metodo migliore di pubblicazione e di lettura sia quello di incominciare a leggere i testi per quello che sono e per quello che dicono, e solo leggendoli, induttivamente, andare a cercare tutto ciò che occorre per comprendere cose di oltre due secoli fa, senza farci irretire dai pregiudizi e dalle ideologie del presente.

1.
2.
3.

giovedì, ottobre 19, 2006

Palmi: un antico casale di Seminara

A costo di attirarmi il malanimo dei palmesi non posso trattenermi dal tracciare uno schizzo storico di un passato che gli storici locali tentano di alterare, scongiurare, ridimensionare. Ancora nel Seicento Palmi, detto nella carte dell'epoca "terra", era un Casale di Seminara, insieme ad altri quattro Casali: Sant'Anna, Barritteri, Pesolo, Sant'Opalo. Gli ultimi due sono scomparsi e se ne è persa la memoria. Barritteri e Sant'Anna sono tuttora frazioni di Seminara con Barritteri che ha un certo sviluppo, mentre il resto del territorio comunale è in netto declino. Palmi si è staccato da Seminara a partire dal Seicento e con il tempo si è sviluppata una rivalità che ha lasciato tracce ancora oggi. Che io sappia, non esiste un'accurata descrizione storica del processo di separazione. Riuscire a ricostruire esattamente come sono andate le cose potrebbe essere cosa interessante ed utile. Ma invece un deprecabile campanilismo porta i dotti locali ad ignorare in genere la filiazione da Seminara passando direttamente all'antica Taureana ed ancora oltre.

Per quanto riguarda i tempi odierni trovo deprecabile il progressivo spopolamento dei paesi interni, i cui abitanti convergono su Palmi, dove crescono i valori immobiliari e si creano fenomeni di congestione che fanno di Palmi un pretensioso paesotto che ha perso il fascico tipico dei piccoli centri dove potrebbe essere piacevole vivere e superiore la qualità della vita, se i politici e gli amministratori locali fossero all'all'altezza del loro compito, realizzando le necessarie sinergie ed abbandonando gli stupidi egoismi municipali. Ma qui andiamo a toccare la politica calabrese, per la quale ho concepito un apposito blog.

Qui di seguito invece intendo offrire una selezione di immagini a carattere miscellaneo con riserva di passare poi a sezioni monografiche.

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L'immagine si riferisce alla Stazione ferroviaria della Calabro-lucano. Un sistema di littorine che viaggiavano a velocità ridotta su binario a scartamento ridotto univa Gioia Tauro a Sinopoli, passando per Palmi. E' rimasto attivo di questa tratta solo qualche collegamento fra Palmi e Gioia. I binari da Palmi a Sinopoli sono in abbandono e vengono coperti da fogliame e terra, quando non usurpati del tutto. Al trasporto su rotaia che altrove torna in auge si è sostituito il trasporto su gomma con i problemi che ciò comporta. Il "progresso" in Calabria avviene al rovescio. L'altra tratta va da Gioia Tauro a Cinquefrondi. Se ho ben letto e se non ricordo male, nella progettazione iniziale si era pensato ad un sistema di comunicazione circolare. Il binario è unico e da quando io ricordo non è mai stato incrementato. Si è avuta una lenta e progressiva cessazione del servizio.

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Foto d'epoca

Le tre foto che seguono si trovano incorniciate ed esposte al pubblico in un negozio di prodotti tipici in Melicuccà (v. n° 30). Se ne troverò di altre che danno il sapore di tempi andati, ma ancora vicini al nostro ricordo, li collocherò in questa sezione il cui titolo "foto d'epoca" mi sembra appropriato. Le riprese sono state eseguite con angolatura obliqua per evitare il riflesso della luce sul vetro.

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Negli anni Cinquanta ricordo che avevamo in casa un braciere identico a quello della foto. Avevo meno di dieci anni, ma ricordo che stavo intorno al braciere durante le fredde giornate invernale. Stando troppo vicino al fuoco, si formavano sulle gambe scoperte la "salsicce", ossia dei segni sulla pelle non dovute a scottature, ma alla costante vicinanza ala fuoco.

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Negli anni Cinquanta le pecore che si vedono nella foto costituivano la Centrale del Latte cittadina. Il pastore passava per le case con le capre e quindi mungeva da esse direttamente il latte. Anche io ricordo di aver bevuto di quel latte. Sono ancora vivo.

Melicuccà: ampia miscellanea di immagini

Melicuccà è un paese confinante con Seminara. Si trova a qualche chilomentro da Sant'Anna, frazione di Seminara. Il paese di Melicuccà offre l'impressione di un paese tranquillo, dove il forestiero possa recarsi senza timore di brutti incontri. La gente è cortese ed accetta perfino di lasciarsi fotografare e di essere messa in internet. Le foto che seguono hanno carattere generale. L'intenzione è di offrire poi in singoli post immagini fotografiche corredate di ampia didascalia. Mi avvarrò dell'aiuto di amici e parenti melicucchesi. Per adesso spero di aver fatto loro piacere con questa prima selezione di immagini.

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